giovedì 11 agosto 2016

L'odissea della Tigre

Essere in Premier League da neopromosse dev'essere la sensazione più bella di tutte per un tifoso, un calciatore o un allenatore. Dopo una o anche più stagioni di sacrifici nelle serie minori, hai l'opportunità di vedere davanti a te i giocatori più forti al mondo, puoi andare negli stadi più belli del mondo con le tifoserie più rumorose di tutte. È un sogno per chiunque, ma non per l'Hull City. Il 28 Maggio del 2016, Momo Diame riportò le Tigers in Premier dopo un solo anno di assenza, ma nessuno avrebbe mai pensato che oggi, a due giorni dal debutto in Premier con i campioni del Leicester, la squadra si ritrovasse con soli 13 giocatori di movimento disponibili (+2 portieri), zero acquisti, nessun allenatore al comando e Diame venduto per soli sei milioni di euro al Newcastle. Un scenario deprimente dovuta a un voltafaccia che nessuno si aspettava.

Nella foto qua sopra troviamo nove dei giocatori che per forza di cose partiranno titolari nella partita contro il Leicester, ma a cosa è dovuto tutto ciò? Per capirlo, bisogna tornare indietro di due anni quando il club era in Premier League ed in continua ascesa: infatti, dopo aver raggiunto la finale di FA Cup con l'Arsenal, il club raggiunse l'Europa League per la prima volta nella sua storia (anche se non vi si qualificò) e investì pesantemente sul mercato, infatti arrivarono giocatori come Ben Arfa, Robert Snodgrass e Michael Dawson che oggi è diventato il capitano del club. Il presidente Assem Allam aveva grandi ambizioni per questo club dello Yorkshire, ma aveva pure un chiodo fisso nella testa da quando aveva comprato il club, ovvero cambiare il nome della società da "Hull City" ad "Hull Tigers". Nel 2014 questo piano sembrava sul punto di diventare realtà quando il club cambiò il logo (via le scritte "Hull City" sopra e "The Tigers" sotto per lasciare solo la tigre con 1904 sotto) e avanzò la richiesta di cambio nome alla FA. Ovviamente, la cosa non è mai stata digerita dai tifosi che nel nome Hull City vedevano la loro identità, la loro storia, tutta la cultura della cittadina di Kingston upon Hull. Ciò portò quando a contestazioni e proteste che però non spostarono di un millimetro la voglia del presidente Allam di cambiare nome del club, ma il passo indietro glielo diede la FA quando rifiutò la richiesta avanzata dal presidente complici anche le contestazioni dei tifosi. Da qui, Assem Allam iniziò un lento distaccamento dal club che nel frattempo retrocedette a sorpresa dalla Premier League.

L'anno successivo, l'Hull non ha subito grandi cambiamenti e con una squadra quasi da Premier, è riuscito a vincere i playoff di Championship per tornare nel massimo campionato inglese, ma da qua e da quel 28 Maggio, il voltafaccia del presidente Allam divenne una realtà: i primi sospetti arrivarono quando l'ormai storico allenatore Steve Bruce rassegnò le dimissioni per incomprensioni con una dirigenza che non voleva spendere nulla nel mercato per lasciare il club alla sua sorte. Qualche settimana dopo, toccò al giocatore più rappresentativo della squadra, Momo Diame lasciare in direzione Newcastle per soli sei milioni di euro. Nel frattempo, sulla panchina dei Tigers è stato messo momentaneamente l'ormai ex secondo allenatore di Bruce, Mike Phelan che "gestirà gli allenamenti della squadra per qualche giorno" come disse il club, salvo poi rimanere in panchina per tutto il precampionato dopo che l'Hull si è beccato solo no e porte chiuse in faccia da parte di allenatori come Zola e Jol ed oggi Phelan sembra essere colui che condurrà l'Hull in una stagione che sembra segnata.

Oggi, si è parlato di un gruppo cinese pronto a prendere l'intero pacchetto delle quote del club da un ormai disinteressato Assem Allam, ma ormai, a pochi giorni dall'esordio in Premier e a poche settimane dalla fine del calciomercato, pare che l'odissea dell'Hull nelle acque degli squali della Premier League durerà molto poco e avrà un brutto epilogo, anche se la vita si diverte a cambiare le nostre certezze e a rendere il tutto un "mai dire mai"...


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